Dante's Inferno è ispirato molto liberamente alla prima cantica della Divina Commedia. Il giocatore controlla Dante, un veterano della terza crociata, che ha lasciato la sua amata Beatrice e cerca di salvare la sua anima da Lucifero, che ha bisogno di essa per liberarsi dall'Inferno e tentare nuovamente di riprendere il Trono di Dio. Nel suo viaggio attraverso i terribili gironi dell'Inferno, Dante si confronta con i propri peccati, il passato della sua famiglia e i suoi crimini di guerra.
Prologo
« Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita. »
(Dante all'inizio del suo viaggio)
Dante, il protagonista del gioco, sta cucendo della seta ricamata sul suo stesso petto mentre si trova in una "selva oscura" e grida dal dolore quando l'ultimo ricamo è finito. La seta immediatamente inizia a mostrare i flashback della sua vita prima dell'inizio del gioco. Nel primo flashback, a Dante e ai cavalieri suoi seguaci viene ordinato da re Riccardo di custodire 3000 prigionieri arabi nella città di Acri, che sarebbero poi serviti come merce di scambio per la restituzione della sacra reliquia, nelle mani di Saladino; Dante non ci sta, e massacra i civili innocenti in un eccesso di rabbia. Gli eventi riprendono durante l'attacco alla cittadella di Acri, durante il quale Dante si ritrova a massacrare molti soldati nemici. Successivamente, Dante viene pugnalato alle spalle da un Arabo, e lasciato morire. Subito dopo, appare la Morte che lo prepara alla "dannazione perpetua per i suoi peccati"; Dante però rifiuta la dannazione, affermando che il vescovo di Firenze ha promesso a tutti i crociati l'assoluzione dai loro peccati, ma il Cupo Mietitore afferma che il vescovo non ha alcun potere. Spaventato dall'idea che il vescovo gli abbia mentito, Dante decide di redimersi. In un atto di coraggio, contrasta la Morte e prende la sua falce come trofeo di guerra dopo averla usata per sconfiggere il precedente proprietario. Egli quindi ritorna a Firenze per trascorrere il resto della sua vita in pace insieme all'amata Beatrice, ma scopre che suo padre e la sua donna sono stati uccisi. Beatrice appare a Dante come spirito, rivelandogli che a causa sua è dannata; subito dopo appare l'ombra di Lucifero, che trascina via l'anima di Beatrice. Inseguendoli, Dante inizia il suo viaggio per salvare l'anima di Beatrice, affrontando un'armata di non-morti e dirigendosi verso una chiesa dove vede Beatrice sparire. Disperato, Dante chiede aiuto alla croce che fu donata a lui proprio da Beatrice, e in quel momento inizia un flashback che mostra Dante giurare fedeltà a Beatrice, la quale gli dona la sua croce. Dopo aver trasformato così la croce in un'arma mistica, la chiesa crolla su sé stessa e, sotto di essa, appaiono le Porte dell'Inferno. Qui Dante incontra lo spirito di Virgilio, mandato da Beatrice a fargli da guida, che gli dona la sua prima magia (il Cammino di Virtù). Dopo aver domato una bestia demoniaca, Dante usa la forza sovrumana della bestia per aprire il gigantesco portone e qui si getta nelle profondità della Città Dolente.[1]
Boss: Morte.
Primo cerchio - Limbo
Dante inizia la discesa all'Inferno, combattendo demoni e dannati. Prima si trova nel vestibolo dell'anti-inferno, dove soffrono i pusillanimi, coloro che per paura non agirono né a favore del bene né a favore del male. Essi, a differenza degli altri dannati, che sono portati a delle prigioni per poi essere condotti all'inferno, sono condannati a cadere come comete senza potersi fermare. Giunge in seguito sulle rive dell'Acheronte, nei pressi delle prigioni dove i dannati attendono di essere portati all'inferno. Superatele, Dante incontra Beatrice accompagnata da Lucifero, o meglio, dalla sua ombra. Costui dice che, dato che Dante ha tradito il patto con Beatrice, sarà lui a sposarla. Poi scompaiono entrambi. Durante questi fatti, Dante vede Caronte il traghettatore (rappresentato come un gigantesco volto ligneo che fa da prua alla nave che traghetta i dannati), mentre sta caricando una grande quantità di dannati. Prima di dirigersi verso il nocchiero, Dante si intrufola a bordo e qui si ritrova a dover combattere con una nuova ondata di demoni, qui doma un'altra bestia e, col suo aiuto, strappa via la testa del nocchiero, che successivamente lancia nel vuoto. Senza il suo traghettatore, la barca va fuori rotta e Dante si lancia fuori bordo, su una vicina scogliera. È giunto nel primo cerchio dell'Inferno, il Limbo. Qui vi sono le anime di persone che non hanno peccato, ma, non avendo creduto nel cristianesimo o non avendo ricevuto il battesimo, non possono accedere al Purgatorio né al Paradiso. Dopo aver affrontato i bambini non-battezzati dentro un palazzo ed aver visto i pagani virtuosi, Dante raggiunge il serpentino Re Minosse, il Giudice dei Dannati, infuriato in quanto Dante lo ha oltraggiato replicando ad un suo giudizio. Dante riesce a sconfiggere il giudice dell'Inferno e ad aprirsi la strada verso il secondo cerchio.
Anime dannate: Ponzio Pilato, Orfeo, Elettra.
Boss: Re Minosse.
Secondo cerchio - Lussuriosi
Raggiunto il secondo cerchio dell'inferno, Dante deve salire sulla torre a forma fallica dei peccati carnali nel mezzo di una feroce bufera senza fine che trascina le anime dei peccatori carnali, le sferza e le scaglia sia contro rocce sia contro altre anime. Dopo aver superato l'incessante tempesta ed essersi fatto strada fra numerose tentatrici lussuriose, Dante giunge sulla cima della torre e lì trova Beatrice, vestita come una sposa infernale. Durante la crociata, infatti, Dante aveva fatto la promessa di non toccare altra donna che lei, ma ad Acri una schiava aveva offerto sé stessa a Dante in cambio della sua libertà e di suo fratello; Beatrice aveva fatto il patto di andare con Lucifero se Dante fosse stato infedele. Dimenticato da colei che ama, Dante si ritrova a dover sconfiggere Cleopatra, che lo tenterà sessualmente, e il suo amato Antonio, prima che la torre crolli.[2]
Anime dannate: Francesca da Polenta, Paolo Malatesta, Semiramide.
Boss: Cleopatra e Marco Antonio.
Terzo cerchio - Golosi
Dopo aver sconfitto sia Minosse che Cleopatra, Dante sconfigge il "gran vermo", Cerbero, prima di passare attraverso il terzo cerchio, una grande terra fatta di organi umani viventi, piogge di vomito umano e demoni dall'appetito insaziabile. Le anime sono immerse nel fango putrido e flagellate dalla pioggia, quando non sono straziate da Cerbero, che, sconfitto dal guerriero, concede loro una temporanea tregua, e da altri demoni del cerchio. Il crociato entra in una zona segreta del cerchio, diversa dalle altre, dove incontra l'ombra di Lucifero, che lo deride per aver creduto alle menzogne del vescovo e gli mostra una scena dove Dante scopre di essere il vero responsabile della morte di Beatrice: sia lei che Alighieri sono stati uccisi dal fratello della schiava (il quale si scopre essere in realtà suo marito) con cui Dante aveva tradito il patto con Beatrice. Il fiorentino irato sfida Lucifero, che lo sfida a continuare nel viaggio. Passato questo, Dante viene fermato dalle tracce di suo padre, verso il girone degli avari.
Anime dannate: Ciacco, Clodia.
Boss: Cerbero.
Quarto cerchio - Avari
Dante entra nel cerchio degli avari e dei prodighi, che possiede una natura meccanica in confronto ai gironi precedenti. In questo cerchio i dannati sono continuamente immersi nell'oro fuso bollente, la cui distribuzione viene decisa dalla Ruota della Fortuna, che gestisce il luogo di pena. In questa "zona di tortura," Dante si confronta con gli orrendi enigmi del dio caduto Pluto prima di affrontare suo padre Alighiero. Alighiero condusse una vita tutt'altro che pia: donne, violenze, abusi, truffe e voglia maniacale di ricchezza e godimenti orgiastici. Dante ritiene che sia stato lui, con il suo esempio, a influenzarlo sin da piccolo e a trasformarlo nell'uomo che è adesso, nonostante Alighiero continui a ripetergli che è il figlio stesso, e non lui, il responsabile del modo in cui è vissuto. Fra i due nasce un violento scontro che vedrà Dante emergere vincitore, per poi assolverlo.
Anime dannate: Tarpeia, Gessio Floro, Fulvia.
Boss: Alighiero (padre di Dante).
Quinto cerchio - Iracondi
Dante discende nel quinto cerchio dell'Inferno e sale su Flegiàs, un demone fiammeggiante gigante, che Dante deve cavalcare per attraversare il fiume Stige, una palude di fanghi tossici in cui giacciono gli iracondi sia "attivi" sia "tristi", cioè coloro che la covarono dentro di sé senza manifestarla. I primi si percuotono a vicenda sulla superficie; i secondi, sepolti sotto, fanno ribollire la superficie della palude con i loro sospiri. Fuggendo dalla furia del gigantesco guardiano, Dante vede Beatrice offrire sé stessa a Lucifero, il quale corrompe la sua anima e la trasforma in un essere malvagio. Il crociato usa allora Flegiàs per attraversare la Città di Dite, la cui guardia è affidata ai potenti angeli caduti.
Anime dannate: Budicca, Ecuba, Filippo Argenti.
Boss: Flegiàs.
Sesto cerchio - Eretici
Dopo essere entrato nella capitale dell'Inferno, l'infernale città di Dite, Dante discende nell'antro degli eretici, condannati a giacere in tombe infiammate e inchiodati a croci rovesciate brucianti. I Sacerdoti oscuri e i necromanti sono liberi dal gioco del diavolo, a patto che stiano di guardia al cerchio. Dopo essersi fatto largo tra decine e decine di dannati, Dante si incammina verso il cerchio dei violenti.
Anime dannate: L'Imperatore Federico II, Cavalcante de' Cavalcanti, Farinata degli Uberti.
Boss: Minotauro
Settimo cerchio - Violenti
Ad attendere Dante nel settimo cerchio, ci sono tre orribili gironi in cui altrettanto terribili sono gli arcidemoni che controllano i dannati: i primi due sono il Flegetonte (il fiume senza fine di sangue ribollente che tormenta chi fu violento con gli altri) e la Foresta dei suicidi (per quelli che furono violenti contro loro stessi), dove Dante incontra sua madre con suo grande orrore. Sua madre non aveva la forza di resistere al marito abusivo e così si tolse la vita; convinta dell'innocenza in Beatrice, incita Dante a continuare, dopo che quest'ultimo avrà assolto la sua anima. Dentro il Deserto delle Sabbie Brucianti per quelli che furono violenti contro Dio, Dante incontra il suo migliore amico nonché fratello di Beatrice, Francesco, che venne condannato a morte durante la crociata per essersi preso la colpa del massacro che Dante aveva fatto ai prigionieri di guerra. Ora orribilmente sfigurato, Francesco desidera vendetta contro Dante per come sono andate le cose. Lo scontro vedrà emergere Dante vincitore e Francesco, ormai allo stremo delle forze, offrirà la sua anima a Dante, che quest'ultimo deciderà di assolvere.
Anime dannate: Attila, Pier delle Vigne, Brunetto Latini, Guido Guerra.
Boss: Francesco Portinari (fratello di Beatrice).
Ottavo cerchio - Fraudolenti
Dopo aver salvato il suo amico Francesco, Dante si trova sulla schiena della statua mobile Gerione, che lo trasporta all'ottavo cerchio dell'inferno dove sono puniti i fraudolenti, coloro che, con l'inganno, arrecarono danno al prossimo che però non aveva particolari motivi di fidarsi di loro. Il penultimo cerchio è un molto stretto, maleodorante, oscuro e profondo pozzo, diviso in dieci zone chiamate Malebolge, ognuna per tipo di frode punita lì. Su sfida di Beatrice, Dante affronta le dieci arene delle Malebolge la cui guardia è affidata al demone Malacoda. Il guerriero inizia la discesa nelle arene che contengono molti più nemici degli altri cerchi e in cui è necessario affrontare particolari prove per accedere alla bolgia successiva. Dante vince anche questi scontri e sconfigge il guardiano Malacoda, e finalmente incontra Beatrice dopo l'antro dei Falsari. Il crociato chiede all'amata di andare con lui, poiché ha affrontato tutti i suoi peccati e può portarla a casa; ma la regina dell'Inferno lo contraddice e gli mostra il suo peccato più oscuro: il tradimento di Francesco che, presosi la colpa del massacro di Dante, era stato giustiziato mentre l'amico lo aveva lasciato al suo destino rompendo la promessa fatta a Beatrice di proteggerlo. Dante, distrutto, rinuncia al viaggio, affermando che il suo posto è all'inferno, ma che quello della donna è in Paradiso. Vedendo la sua croce, Beatrice, sorpresa, viene assolta. Un angelo prende la sua anima e la porta in cielo e dice a Dante che presto la rivedrà, e che la battaglia che sta combattendo è molto più importante di quanto creda.
Anime dannate: Taide la cortigiana, Tiresia, Mirra.
Boss: Malacoda.
Nono cerchio - Traditori
Avendo girato tutto l'Inferno, essendosi confrontato con i propri peccati, ed essendosi redento agli occhi di Beatrice, Dante ora supera dei giganti per attraversare le terre congelate del Cocito e affrontare finalmente Lucifero. Il guerriero si rende però conto di aver distrutto, durante il viaggio, le catene di Giudecca che tenevano imprigionato il Diavolo che, dopo la caduta di Dante nella Giudecca, si libera dalla prigionia. Lucifero si manifesta a Dante in una forma mostruosa: un gigante con due ali da pipistrello e tre facce: una rossa, una nera ed una gialla. Il guerriero si batte arduamente fino a quando il Diavolo rivela il suo vero piano: attrarre Dante nell'Inferno usando Beatrice come esca. Lucifero ha sempre tentato di liberarsi usando le anime di grandi peccatori, ma solo l'ex crociato ha un'anima così nera da liberarlo. Il gigante si apre il ventre da cui esce Lucifero nella sua vera forma: il corpo gigantesco era solo un'altra prigione. Ne esce un duro scontro che però non vede nessun vincitore. L'"imperator de lo doloroso regno" tenta di scoraggiare Dante mostrandogli la scena in cui il crociato veniva pugnalato alle spalle: in realtà Dante era stato davvero ucciso, e non era sopravvissuto alla morte. Le parole di Lucifero, e quelle di Caronte, diventano chiare: Dante è morto, e dunque dannato per sempre. Nessun'anima può lasciare quel luogo. Ma Dante, con l'aiuto di suo padre, di sua madre e di altre persone che ha assolto, ri-imprigiona Lucifero e viene assolto da tutti i suoi peccati. Esausto, Dante sta per svenire quando viene raccolto dall'anima di Beatrice, e si risveglia nudo in un un altro piano d'esistenza... Uscito dall'Inferno, vede la montagna del Purgatorio ed esclama: "Io non morì, né rimasi vivo", dopo di che si strappa la croce che, una volta caduta a terra, si tramuta in un serpente che ritorna nell'Inferno; una risata diabolica si sente flebile in sottofondo mentre compare la scritta "Continua...".
Anime dannate: Frate Alberigo, Mordred, Il Conte Ugolino.
Boss: Lucifero.